Ha confessato nella notte Valentina Ventura, la madre del neonato trovato abbandonato e poi morto a Torino. La donna aveva tenuta nascosta la gravidanza a parenti e vicini.
TORINO – Aveva lasciato tutti sgomenti la notizia del ritrovamento di un bambino appena nato sull’asfalto di via Turati, strada tranquilla nell’area residenziale di Settimo, nell’hinterland di Torino. Il corpicino del neonato, avvolto in una asciugamano sporco di sangue, era stato rinvenuto da un netturbino il quale ha immediatamente allertato i soccorsi: disperata quanto inutile la corsa all’Ospedale pediatrico “Regina Margherita” di Torino, dove il piccolo è morto a causa delle ferite.
Le indagini
Immediata l’attività investigativa per trovare i genitori naturali del neonato. I carabinieri, coordinati dal procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, hanno imboccato la strada giusta, ponendo in stato di fermo Valentina Ventura, di anni 34, residente al 2° piano del palazzo ai piedi del quale è stato trovato il bambino. La donna ha subito negato ma ai militari è bastato approfondire il sopralluogo, interrogando i vicini, i quali avevano soltanto qualche sospetto che la Ventura fosse incinta, in quanto la donna aveva tenuto nascosto di essere in stato di gravidanza. “E’ solo gonfiore di pancia“, le parole di risposta a chi le aveva chiesto di più. Anche il padre era ignaro: “Con mia figlia ci parliamo poco“.
La confessione
Nella notte, infine, la 34enne è crollata e ha ammesso le proprie responsabilità: “Sì, sono io la donna che cercate. Sono io la mamma del neonato abbandonato e poi morto“. La donna, infatti, aveva partorito poche ore prima: poi, il lancio del bambino con ancora il cordone ombelicale legato dal 2° piano. La Ventura era anche uscita di casa nonostante già la presenza delle telecamere accorse sul luogo dell’accaduto, senza tradire alcuna emozione. La donna, madre di una bimba di tre anni, vive con il convivente (agente immobiliare, ndr) e fino a tre mesi fa lavorava come barista.